di Enrico Del Vescovo
Gli attacchi israeliani dei giorni scorsi hanno lasciato una profonda amarezza ed indignazione in chi da tempo si impegna nel soccorso medico e sanitario per la già stremata popolazione palestinese. Da segnalare anche come la rivista telematica “islam on line” abbia da ieri sospeso ogni comunicazione per protesta.
Questa è la testimonianza dell’associazione Gazzella onlus, la quale rivolge un appello* accorato per inviare aiuti urgenti al Medical Relief di Gaza, l’organizzazione non governativa di medici volontari che si occupa della sanità pubblica nei territori palestinesi occupati e partner di Gazzella onlus.
La notte del 28/2 un attacco aereo israeliano indirizzato al Ministero dell’interno ha colpito anche la sede del Medical Relief che ospitava la principale clinica e farmacia della striscia di Gaza.
Distrutti il generatore di elettricità, necessario al funzionamento dell’ospedale ed acquistato con le sottoscrizioni di Gazzella onlus, l’ambulanza, il centro per l’assistenza alle persone con handicap, buona parte delle attrezzature, compromessa anche la stabilità dell’intero edificio che non potrà essere utilizzato senza costosi interventi di consolidamento e recupero.
Non solo, ma come già troppe volte è accaduto, l’attacco aereo ha finito per colpire inesorabilmente anche persone inermi: questa volta è toccato a Mohammad Nasser Al Borey, un bimbo di appena cinque mesi, la cui vita innocente è stata interrotta per sempre senza la possibilità di chiedersi il perché di tanto male al mondo.
Mustafa Barghouti, membro dell'assemblea legislativa palestinese, ha stigmatizzato l’accaduto ricordando che la stessa Convenzione di Ginevra vieta espressamente di colpire il personale medico ritenendolo un grave crimine.
*c/c 105279 ( ABI 05018, CAB 03200 ) intestato a “Gazzella Onlus” presso la Banca Etica di Roma IBAN IT43 D050 1803 2000 0000 0105 279