di Francesco Fumarola
Paolo Ferrero è il nuovo Segretario di Rifondazione Comunista. L'ex Ministro della Solidarietà Sociale non ha ceduto al tentativo di Grassi e di Vendola di confezionare un gran biscottone (era nell'aria e c'hanno provato almeno per due notti e due giorni di fila a Chianciano: Vendola Segretario, Grassi Presidente in qualità di controllore della strategia di Partito). I due hanno anche provato a mettere in piedi, dopo l'intervento di Bertinotti che, sfacciatamente, si riproponeva come “segretario di mediazione”, un “gruppo ristretto di lavoro” (capeggiato da Migliore-Burgio) per provare a trovare una quadra di comodo, provando sintetizzare due mozioni tra loro troppo distanti.
Tentativo fallito perchè Ferrero non ha mollato e, sbattendo i grassiani in minoranza interna, ha tirato dritto con la linea “prima la linea politica, poi il Segretario”. Non è cascato nella trappola “sinistra di popolo” invece di “Costituente di Sinistra”; non è cascato nella trappola diarchica “Segratario-Presidente”; non s'è fatto bere nel solito distinguo inciucione: “No al PD a livello nazionale; Sì per le giunte locali, da verificare volta per volta”.
Fatti, non parole: nero su bianco, chiedeva Ferrero; scrivere un documento politico dove si riconosceva l'abdicazione allo scioglimento di Rifondazione e dove si blindava, introducendo nel CPN la maggioranza qualificata del 75% per qualunque tipo di putch, la falce ed il martello.
Con Acerbo, Ferrero ha iniziato a contarsi; ha stretto con la corrente dell'Ernesto e di Falce e Martello ed ha ufficializzato la sua candidatura. La coerenza e la caparbietà, almeno in sede congressuale, Ferrero l'ha avuta: riconosciamoglielo. Il "Governatore" (figura che, ricordiamolo, non esiste nell'ordinamento italiano) della Puglia si arrende, dichiara la sconfitta e, mai come in passato, cita il termine “comunista”: “sono comunista, e come comunista ho imparato ad essere sconfitto.
Perchè come comunista sono cresciuto tra gli sconfitti”. Rendiamoci conto in che mani eravamo: la sconfitta parrebbe essere nel sangue.
A casa perciò va Vendola, Mascia, Sentinelli, Smeriglio (il compagno della porchetta), tutto l'apparato cresciuto all'ombra di Bertinotti che, da Settembre, si ricomporrà nella corrente “Rifondazione per la Sinistra”. Non ci va Russo Spena che, ancora una volta, da Parlamentare cronico, ha azzeccato la mozione cui aggrappare panni e stipendio. In un Congresso dove il più pulito aveva la rogna, non si poteva chiedere di più.
Quale futuro sotto la Segreteria Ferrero?
E' assai probabile un avvicinamento (“convergenza”, secondo quanto riportato nel documento unitario delle mozioni 1-3-4) con le altre organizzazioni comuniste, in primis i Comunisti Italiani. E' molto probabile una Federazione o, in vista delle future Elezioni Europee, qualcosa del genere. E' verosimile l'apertura di una nuova stagione caotica: con Diliberto che, come un bambino, non vede altro che il “nemico Berlusconi”; con Ferrero che, ripartendo dal Sociale, e con più coraggio di Diliberto, si sgancia dalle sirene del PD e di Sinistra Democratica; con pezzi di area dell'Ernesto che tirano per il consolidamento interno del PRC in senso marxista-leninista ed altri pezzi che provano a giocare un ruolo di ricomposizione dell'arcipelago rivoluzionario che sta fuori da PRC e PdCI.
La partita è tutta qui: ridurre il gioco ai soli PRC e PdCI, producendo una nuova stagione di rilancio a due oppure ripartire, presto, da una Costituente Comunista che, pur permettendo la sacrosanta conservazione identitaria della vecchia tessera, si tuffi in un nuovo percorso di riaggregazione delle decine di migliaia di compagne e compagni persi per strada ed ormai fuori dalle compagini riciclone?