Riceviamo e volentieri pubblichiamo: Comunicato per la mobilitazione del 7 luglio.
I lavoratori e le lavoratrici autoconvocati della scuola di Roma continuano a mobilitarsi contro il ddl scuola. Il movimento della scuola in queste settimane ha dimostrato all'opinione pubblica gli inganni del governo Renzi sulla sua proposta di riforma della scuola. L'opinione pubblica è stata bombardata dalla retorica delle assunzioni e dall'urgenza dell'approvazione del disegno di legge per poter procedere a stabilizzare i precari, come richiesto dalla sentenza della Corte di Giustizia europea. In realtà nel maxi emendamento approvato al Senato le assunzioni promesse sono solo simboliche, saranno effettuate cioè solo sotto il profilo giuridico, mentre dal punto di vista economico e sostanziale i precari saranno assunti a partire dall'anno scolastico 2016/17. Le assunzioni che si faranno effettivamente dal prossimo settembre saranno solo quelle già previste dalla normativa vigente, circa la metà di quelle promesse, ancora meno di quelle dovute, per sostituire i colleghi che sono andati in pensione.
Il movimento della scuola ha smascherato le finte consultazioni di cui il governo non ha tenuto conto, anche se contrastata da tutti i lavoratori della scuola, dai genitori e dagli studenti, la riforma andava fatta perché funzionale agli interessi dei poteri forti, in minoranza nella società ma saldamente al controllo delle istituzioni, del Partito Democratico e di tutta la compagine che sostiene questo governo. Tuttavia grazie alla mobilitazione di piazza e nelle scuole, il governo è oggi più debole di prima. Renzi è stato costretto a ricattare i senatori imponendo la fiducia sul suo progetto, ed arrivando ad ottenere una maggioranza risicata di soli 159 senatori, terrorizzati dalla possibilità di non essere rieletti nell'eventualità della caduta del governo e dello scioglimento delle Camere. La stessa operazione sarà ripetuta alla Camera dei Deputati il prossimo 7 luglio. L'imposizione della fiducia e l'approvazione in tutta fretta di questa riforma durante l'estate è un segnale di debolezza del consenso del governo nel Paese. La mobilitazione della scuola deve continuare e saldarsi a quella di altre categorie di lavoratori in un movimento generale contro il governo dei poteri forti.
Il disegno di legge sulla scuola non è ancora stato approvato definitivamente, non è il momento per la scuola di farsi prendere dallo sconforto o di pensare già ad operazioni referendarie. Oggi dobbiamo continuare a fare pressione sul Parlamento e sul Presidente della Repubblica, che ha il dovere di non promulgare una legge dichiarata incostituzionale dalla stessa commissione Affari Costituzionali del Senato. Oggi più che mai dobbiamo continuare a mobilitarci partecipando alle manifestazioni previste per il 7 luglio e per i giorni successivi. A Roma l'appuntamento è a piazza di Montecitorio alle 17 per rimanere in presidio per tutta la durata della discussione alla Camera, anche se dovesse continuare nei giorni successivi.
Dobbiamo cominciare a programmare anche la mobilitazione in autunno, con il blocco di tutte le attività non previste come obbligatorie dal contratto di lavoro (progetti, viaggi di istruzione, valutazione, collaborazioni e funzioni strumentali, coordinamento dei consigli di classe ecc.) annunciando da subito nei collegi docenti questa intenzione. Anche se si deciderà di percorrere la strada referendaria, questa dovrà essere accompagnata dalla mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici per avere successo. Facciamo appello a tutti i lavoratori e lavoratrici a mobilitarsi contro il governo e le sue misure antipopolari, dalla Buona scuola al Jobs Act, dalla legge elettorale alla riforma costituzionale, dallo scippo delle pensioni a quello degli stipendi della pubblica amministrazione, contro la riforma della pubblica amministrazione e dell'università. Tutti uniti contro il governo Renzi! Sciopero Generale intercategoriale!