di Enrico Del Vescovo* e Giorgio Ferrari **
Credo sia molto importante analizzare e divulgare il seguente breve ma pregevole lavoro di ricerca, svolto ed inviatomi gentilmente da Giorgio Ferrari. L’esposizione seguente riesce infatti con poche, ma chiarissime argomentazioni, ad illustrare limpidamente le contraddizioni ed i paradossi gravissimi che contraddistinguono il sistema elettrico attuale del nostro paese. Di tali questioni raramente si parla da parte dei politici e dei mezzi di comunicazione di massa, mentre invece, per la loro stessa gravità, le problematiche del nostro sistema elettrico dovrebbero costituire oggetto fondamentale del dibattito politico attuale, visto che si tratta di fatti che incidono pesantemente sulla vita economica e sociale del nostro paese con conseguenze rilevanti anche per il nostro stesso futuro.
Dal proseguo dell’esposizione risulta chiaramente che:
1) Esiste una notevole sovraccapacità produttiva elettrica del nostro paese rispetto al picco dei consumi nostrani, cosa che certamente non avviene in misura analoga negli altri paesi.
2) Nonostante la suddetta sovraccapacità produttiva (quasi il doppio rispetto al picco dei consumi) il nostro paese è un importatore di elettricità da altri paesi (come la Francia) i quali risultano sfruttare assai meglio di noi la loro capacità produttiva.
3) Le elevate tariffe elettriche in Italia (tra le più alte in Europa, ad un livello che è mediamente il 30 % in più degli altri paesi) sono all’origine di forti distorsioni nell’economia nazionale tra Nord e Sud. Più precisamente, si rifletta bene sull’ultima argomentazione riportata nel finale dell’articolo: “l’alto livello delle tariffe italiane favorisce le importazioni ed il basso utilizzo degli impianti soprattutto al Nord, dove è concentrato il 50 % della potenza installata in Italia. Ciò favorisce un abnorme trasferimento di energia dal Sud (dove è concentrato solo il 23 % della potenza) verso il Centro Italia e, dato il minor costo dell’energia importata dall’estero, le tariffe per clienti diversi da quelli domestici, risultano sensibilmente più basse al Nord, disincentivando gli investimenti nel Sud Italia”.
4) Si deduce che il sistema tariffario attuale rappresenta un fardello insopportabile e paradossale per l’intera economia e società del nostro paese.
Occorre analizzare approfonditamente le ragioni che hanno condotto a tale stato di cose: assenza nel nostro paese di un vero e proprio piano energetico nazionale? Privatizzazioni che si sono risolte in cartelli piuttosto che in una efficace concorrenza a beneficio degli utenti? Inefficienza della rete di distribuzione? Questi sono i quesiti a cui è importante dare una risposta adeguata.
(*) Enrico Del Vescovo - Ecologista, presidente di ITALIA NOSTRA Castelli Romani.
(**) Giorgio Ferrari - Antinuclearista convinto, ha lavorato per 41 anni all’Enel di cui circa 20, dal 1967 al 1987, nel settore addetto alla progettazione delle centrali nucleari. Il suo compito specifico era quello di seguire la progettazione, la costruzione e di effettuare tutti i controlli sul combustibile nucleare di tutte le centrali dell’Enel (Latina, Garigliano, Trino Vercellese e Caorso). In collaborazione con l’EURATOM ha svolto programmi di ricerca sul combustibile nucleare irraggiato (smontaggio e taglio di barre di uranio e plutonio e successive analisi. Dopo il 1987 ha lavorato sempre per l’Enel nel settore delle attività estere in varie parti del mondo e fino al 2005 anno in cui è andato in pensione.