Su Ustica c'è una verità. La strage avvenne a causa di un missile e non di una esplosione interna al Dc9 Itavia. Lo dice la Corte di Cassazione che, in sede civile, ha confermato la sentenza del tribunale di Palermo con la quale lo Stato viene condannato a risarcire i parenti delle vittime della strage di Ustica.Trentatre anni fa, infatti, a bordo di quell'aereo c'erano 81 persone che sono morte. Stando ai giudici oggi lo Stato deve risarcire i familiari delle vittime per "non aver garantito, con sufficienti controlli dei radar civili e militari, la sicurezza dei cieli". E' la prima verità su Ustica dopo il niente di fatto dei processi penali. Proprio qui si legge: "È abbondantemente e congruamente motivata la tesi del missile" accolta dalla Corte di Appello di Palermo a fondamento delle prime richieste risarcitorie contro lo Stato presentate dai familiari di tre vittime della strage di Ustica.
Senza successo i ministeri, difesi dall'Avvocatura generale dello Stato, hanno per prima tentato di dire che il disastro aereo si era ormai prescritto e, poi, che non si poteva loro imputare "l'omissione di condotte doverose in difetto di prova circa l'effettivo svolgimento dell'evento".
Ma per la Cassazione la replica è chiara: "È pacifico l'obbligo delle amministrazioni ricorrenti di assicurare la sicurezza dei voli", e che "è abbondantemente e congruamente motivata la tesi del missile" accolta dalla Corte di Appello di Palermo nel primo verdetto sui risarcimenti ai familiari delle vittime depositato il 14 giugno 2010.
Quanto alla prescrizione, il motivo è stato giudicato "infondato". Ad avviso della Suprema Corte, l'evento stesso dell'avvenuta vicenda della strage di Ustica "dimostra la violazione della norma cautelare".
Quella di Ustica è la storia di un muro di gomma. Perché per oltre trent'anni sono stati coperti segreti inconfessabili, c'è stato il silenzio dei colpevoli. In occasione del trentennale della strage il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha detto: "Devo constatare amaramente che le indagini svolte e i processi sin qui celebrati non hanno consentito di fare luce sulla dinamica del drammatico evento e di individuarne i responsabili". Sì perché quel 27 giugno 1980, nel Dc9 dell' Itavia, morirono 81 persone. E per queste persone morte a bordo dell'aereo precipitato tra l'isole di Ponza e Ustica non c'è mai stata verità. Almeno fin'ora. Colpa di una bomba o di un missile? Qualcuno ha occultato le indagini?
I procedimenti giudiziari per alto tradimento intentati contro alcuni vertici militari italiani che avrebbero ostacolato chi indagava si sono conclusi con la completa assoluzione degli imputati, mentre il procedimento presso il tribunale di Palermo (oggi accolto dalla Cassazione) ha visto la condanna dei ministeri dell'interno e della difesa al pagamento di un risarcimento ai familiari delle vittime. Nel 2007 l'ex-presidente della Repubblica Cossiga, all'epoca della strage presidente del Consiglio, ha attribuito la responsabilità del disastro a un missile francese "a risonanza e non ad impatto" destinato ad abbattere l'aereo su cui sarebbe trovato il dittatore libico Gheddafi.
FONTE: HUFFINTON