Sabato 1 settembre a Piazza S. Pietro a Frascati, ore 16-20, la raccolta firme per il referendum che intende abrogare un privilegio inaccettabile (si può firmare anche nei comuni): 85 tra consiglieri e assessori attualmente in carica percepiranno a fine legislatura 4˙400 euro lordi al mese, per un totale di 4,5 milioni di euro l’anno. Se calcoliamo che andranno in pensione al compimento dei 50 anni e stimando una vita media di 84 anni, per loro la Regione Lazio spenderà un totale di 153 milioni di euro. La Federazione della Sinistra ( Rifondazione Comunista + Comunisti italiani) ha promosso un referendum abrogrativo dei vitalizi che permetterebbe di reinvestire questi soldi pubblici a favore dei cittadini. Con 50˙000 firme i cittadini del Lazio possono indire questo referendum.
In questa Legislatura, sono 85 i consiglieri e gli assessori ai quali viene operata la trattenuta per il cosiddetto “Fondo di Previdenza”, meglio conosciuto come vitalizio.
Un’uscita che mensilmente costa al Consiglio Regionale 128˙521 euro, per un importo annuo pari a 1˙542˙000 euro, a cui si aggiungono 1˙218˙000 euro al mese per il pagamento del vitalizio agli ex consiglieri che godono già di tale privilegio.
Gli attuali consiglieri regionali, una volta raggiunta l’età per l’accesso al beneficio, costeranno ulteriori 4˙500˙000 euro annui In vitalizi. Questo costo si andrà ad aggiungere ai 17˙000˙000 di euro già spesi annualmente dal Consiglio regionale per i 221 ex consiglieri che attualmente ne usufruiscono.
Quindi, a partire dai 50 anni e per tutto il resto della loro vita, questi consiglieri percepiranno un vitalizio mensile di 4˙400 euro per una sola legislatura, che potrà essere riversato – in caso di morte del beneficiario – alla moglie, oppure al figlio fino ai 26 anni, oppure alla convivente.
Se è vero che l’aspettativa di vita è oggi di 84 anni, in 34 anni di benefici, gli 85 consiglieri e assessori costeranno alle casse regionali 153 milioni di euro.
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